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Circolo Galielo, la casa di quartiere di via San Carlo

Un luogo di servizi nel centro della città di Caserta gestito da ragazzi e ragazze 

Chiunque vive o frequenta la città di Caserta, avrà almeno un ricordo della sua vita legato a via San Carlo. Pieno centro cittadino, la strada considerata la più antica della città, la memoria storica di una comunità. Fino a qualche anno fa, ritrovo preferito di tante comitive di giovani, soprattutto nel periodo delle lunghe feste natalizie; tanti esercizi commerciali di ogni tipo, luogo per le passeggiate in famiglia e con gli amici.

 

Ma oggi la situazione è diversa. Serrande abbassate, negozi chiusi, incuria, un enorme blocco di cemento che chiude un pezzo di strada a causa di alcuni lavori di demolizione di un vecchio caseggiato andati a male. Da salotto buono a salotto pieno di lividi. Esiste però un gruppo di giovani che vuole curare questa antica arteria cittadina, vuole porsi come strumento di ascolto del territorio, ha deciso senza non poche difficoltà, di prendersi cura della comunità partendo da via san Carlo.

 

È il Circolo Galileo, aperto da un gruppo di studenti universitari e non che hanno deciso di impegnarsi in prima persona dando vita a una Casa di Quartiere. Cosa sono le Case ce lo spiega Domenico D’Ambrosio, del Circolo Galileo, “La casa di Quartiere è uno spazio sociale, un punto aggregativo per la città, per tutte le età. Si propone come uno spazio di servizi per la comunità, un luogo che sia in grado di offrire delle risposte ai cittadini del quartiere”.

 

Le case di quartiere, presenti da almeno gli anni novanta su tutto il territorio italiano, agiscono quindi per facilitare e stimolare esperienze di cittadinanza attiva. I ragazzi e le ragazze del Circolo Galileo, agiscono quindi in pieno rispetto dell’Obiettivo 11 dell’Agenda2030 dell’ONU, Comunità e città sostenibili, perché appunto non sono un mero punto di aggregazione giovanile, come lo stesso Domenico sottolinea, “Va bene l’aspetto aggregativo di noi giovani al circolo, anche la per sostenibilità economica del progetto, ma in primis vogliamo essere un centro servizi – spiega Domenico – Il cittadino che mi rappresenta il suo problema non mi rappresenta un banale problema personale ma mi parla di un problema della città. E io, da cittadino/ascoltatore attivo, ho il dovere insieme a lui di trovare la migliore soluzione per affrontare ed eventualmente risolvere tale difficoltà. Questo facciamo in una casa di quartiere”.

 

Aperta solo qualche mese fa, è stato già attivato uno sportello per facilitare l’accesso alle graduatorie delle case popolari e tante altre attività sociali sono previste per il quest’anno. “Nel 2023 attiveremo corsi di musica gratuiti, attività culturali, ma soprattutto stiamo lavorando per attivare un CAF sociale che indirizzi e aiuti le persone ad orientarsi nelle difficoltà quotidiane”. 

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