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il Cambiamento
Rifiuti da Esposizione
Il Museo del Danno è un’iniziativa virtuosa che punta a sensibilizzare e far riflettere in un modo nuovo i cittadini, grandi e piccoli, sulla problematica dei rifiuti spiaggiati.
In collaborazione con l’Associazione Domizia, la Fondazione Mario Diana, ripulisce le coste del Litorale Domitio da bottiglie di plastica, lattine di metallo, pneumatici, giocattoli, ma anche elettrodomestici e oggetti d’uso quotidiano. Scarti che sono stati trasformati in opere d’arte e hanno dato vita al “Museo del Danno”: suggestive installazioni artistiche realizzate interamente con i rifiuti spiaggiati nel tempo e raccolti sulla battigia.
Un progetto per sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sui temi dell’inquinamento, della protezione dell’ambiente marino e della biodiversità.
Marine Litter
Si chiama Marine litter ma, ovviamente, non si tratta di rifiuti prodotti dal mare quanto di rifiuti che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza dei mari e la salute degli oceani. Un problema d’ordine globale che ha un impatto devastante sull’intero pianeta.
Ma qual è esattamente la definizione di marine litter? Anche se si traduce letteralmente con “rifiuti marini” è chiaro che in questo caso la definizione sia molto più ampia e che comprenda sotto un unico cappello tutti i rifiuti che in mare ci arrivano da più parti e che, ovviamente, non sono prodotti dal mare stesso.
I marine debris, i detriti marini, infatti, non appartengono ai nostri oceani ma sono rifiuti creati dall’uomo che sono stati scaricati nell’ambiente costiero o marino. In particolare: con “detriti marini” si indica qualsiasi “materiale solido antropico, fabbricato o lavorato, scartato, smaltito o abbandonato nell’ambiente, inclusi tutti i materiali gettati in mare, sulla riva o portati indirettamente al mare da fiumi, liquami, acqua piovana, onde o venti”.
Quali sono e quanti sono i marine debris
Secondo gli studi gli elementi presenti in maggiore quantità sono sigarette e filtri, sacchi di plastica, tappi, involucri per alimenti, posate monouso, bottigliette, lattine, cannucce, ecc.
Perché i rifiuti finiscono in mare?
La maggior parte degli studi scientifici ha concluso che la plastica negli oceani è il risultato di una cattiva gestione dei rifiuti con conseguente mancata riciclaggio e recupero. I detriti marini provengono da varie fonti. Si tratta di un argomento molto complesso, che spesso viene trattato con una certa superficialità.
La prima e più importante causa della dispersione dei rifiuti nell’ambiente (mari, oceani e terraferma) è l’uomo.
Questo concetto così semplice in realtà ci riporta a una fortissima assunzione di responsabilità: qualsiasi rifiuto che vediamo nelle spiagge e nei mari (o per strada) è stato messo lì da un consumatore che ha deliberatamente deciso di disperderlo nell’ambiente anziché gettarlo nei contenitori predisposti.
Quindi una delle prima soluzioni al problema dei rifiuti nei mari e nelle spiagge è lavorare sull’educazione e sulla sensibilizzazione delle persone.
Alcuni Impatti
Metalli
Lattine, barattoli e bombolette spray
Anni per degradare una lattina di alluminio
Plastica
Bottiglie e contenitori
Anni per degradare
Vetro
Bottiglie e contenitori
Anni per degradare
Riduci l'inquinamento di spiagge e mari
Cosa fare per ridurre l’inquinamento
di spiagge e mare
Cosa fare per ridurre
l’inquinamento di spiagge
e mare
9 buone pratiche utili per protezione dell’ambiente marino e della biodiversità.
- Distinguere le diverse tipologie di materiali plastici
- Promuovere la differenziazione e la gestione dei rifiuti
- Ridurre l’uso di materiali monouso
- Raccogliere i mozziconi di sigaretta
- Partecipare a giornate di raccolta rifiuti
- Limitare l’uso di pesticidi e fertilizzanti
- Rispettare le aree protette marine
- Sostenere l’economia circolare
- Diffondere la consapevolezza ambientale
della tua spiaggia?
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dell’Associazione Domizia e della
Fondazione Mario Diana ETS
SIAMO PRESENTI AL
ROMA 20-21 APRILE 2024
UNA GRANDE FESTA PER CELEBRARE L’EARTH DAY
spettacoli e un villaggio dedicato ai più piccoli con laboratori ludici e didattici.