“A marzo abbiamo visto le file fuori ai supermercati di persone che volevano accaparrarsi l’ultimo kg di farina. Una deriva egoistica che ci ha fortemente scosso. Da quell’immagine è nata la volontà di provare a ricostruire un senso di comunità che in quella fila si stava perdendo”. Vincenzo Fiano è uno degli operatori di Caserta Solidale, una rete di singoli e associazioni che rappresenta la risposta a quella fila, un’immagine che si è ripetuta in Italia nei primi giorni della pandemia. Una psicosi dettata dalla novità del momento storico che stavamo vivendo ma che in sé racchiudeva le ansie di chi per la prima volta si trovava ad affrontare un’epidemia globale. La paura stava prendendo il sopravvento, ma oltre alla paura di ammalarsi, il timore maggiore è stato forse quello di ritrovarsi improvvisamente impoveriti.
I dati sono, chiari, la pandemia di Covid-19 ha creato una crisi enorme. Secondo il “Rapporto Povertà” della Caritas la soglia di povertà in Italia è cresciuta dal 31% al 45% (periodo maggio-settembre 2020); lo studio sottolinea come siano aumentati i “nuovi poveri”, cioè tutti coloro che per la prima volta hanno sperimentato una condizione di disagio e sono state costrette a chiedere aiuto. Ancora, per la Banca d’Italia un terzo delle famiglie ha visto il proprio reddito ridursi di più del 25%. È dunque logico che il numero di coloro che si sono rivolti a strutture come quelle della Caritas per cercare una forma di sostegno si sia moltiplicato. “Da marzo abbiamo risposto a più di 500 chiamate”, si perché Vincenzo, insieme a 70 volontari, opera in città per dare un aiuto a chi si è trovato in difficoltà per via della pandemia. Studenti, liberi professionisti, migranti, insegnanti hanno deciso di mettersi in gioco per aiutare questi nuovi poveri. “Abbiamo dato vita ad una cornice inclusiva dove ognuno potesse dare qualcosa, secondo le proprie disponibilità. Ci si salva solo insieme e abbiamo permesso a centinaia di persone di non rimanere indietro pur restando a casa. Non vogliamo una normalità dove ogni giorno contiamo centinaia di morti”. È bastato un telefono e tanta volontà e così è nato il centralino solidale che risponde a richieste urgenti di farmaci, spese a domicilio, sostegno agli anziani soli, ma anche riconsegne di bombole di ossigeno: “Ne abbiamo consegnate due negli ultimi giorni e a farlo sono stati i ragazzi migranti che fanno parte del progetto”. Ancora, sostegno psicologico, book delivery per ricevere libri in prestito dalla biblioteca comunale ma anche accompagnamento di persone invalide impossibilitate a raggiungere l’INPS. “Porre fine alla povertà in tutte le sue forme”, così recita l’obiettivo 1 dell’Agenda2030 e quale migliore azione diretta se non quella di difendere i più vulnerabili, di ridurre i rischi di contagi per anziani e malati, di aiutare chi ha perso il lavoro ed è anche lontano dagli affetti? Caserta Solidale risponde a tutto ciò, dando la possibilità a tutti di conservare la propria umanità.