L’intervista alla Dirigente Scolastica Nicoletta Fabozzi, dell’I.C. Villaggio Coppola, di Marco Miggiano
Costruire una nuova consapevolezza ambientale partendo dalla scuola, della sensibilità dei docenti e dalla creatività degli alunni. Questi sono i punti cardini su cui si basa il progetto Seguimi, il format di educazione ambientale della Fondazione Mario Diana che ha attraversato 11 Comuni tra la provincia di Napoli e quella di Caserta. Uno di questi è stato il Comune di Castel Volturno e per raccontare questa esperienza, abbiamo chiacchierato con il Dirigente Scolastico dell’I.C. Villaggio Coppola, la Dott.ssa Nicoletta Fabozzi che ha da subito sottolineato come “Un progetto come quello di “Seguimi” realizzato in un contesto sociale piuttosto deprivato e disomogeneo, consente di realizzare un impatto molto significativo sui bambini e sui ragazzi”.
Più di 900 gli studenti incontrati, circa 1500 gadget e strumenti didattici consegnati alle classi, 2 Isole dei preziosi, molti sorrisi e tantissimo divertimento, sono i numeri del progetto al Villaggio Coppola, “un’esperienza entusiasmante”, come la definisce la Dott.ssa Fabozzi. “La possibilità di attuare percorsi interdisciplinari e di coinvolgere numerosi docenti e altrettante letture da diverse angolazioni delle problematiche ambientali, amplifica la risonanza del messaggio; inoltre, la presentazione delle tematiche, con un forte carattere ludico è estremamente attrattiva per gli alunni”. Imparare giocando, riciclare nella maniera più spontanea e naturale possibile, infatti “il concetto delle 4R, riduzione/riutilizzo/riciclo/recupero, è stato recepito con estrema vividezza”. Particolare partecipazione hanno suscitato le Cartoniadi, una sana competizione tra classi con l’obiettivo di raccogliere più carta e cartone degli altri. Il premio? Una visita in una Cartiera del territorio. “I ragazzi hanno avuto modo di vedere le enormi macchine dell’azienda che li hanno molto impressionati. Vedere con i propri occhi la trasformazione di un rifiuto in una risorsa e la realizzazione di oggetti in cui la materia è stata portata a nuova vita, hanno inciso profondamente non solo sulla conoscenza ma anche, e soprattutto, su un rinnovato modo di agire nella vita quotidiana” – spiega la Dirigente Fabozzi – È diventato punto di orgoglio in classe, raccogliere la carta negli appositi bidoni e consumarne il meno possibile. Tutta la capacità di realizzare una buona raccolta differenziata se n’è giovata: i bidoni, considerati distrattamente prima, hanno assunto una nuova ragione di esistere dopo questa esperienza”.