Igor ha trasformato la sua fabbrica di giocattoli per produrre visiere di plastica e proteggere salute di medici, poliziotti e lavoratori indispensabili al benessere della sua comunità. E tu cosa puoi fare?
Abbiamo cominciato a muovere i primi passi all’esterno. Passeggiate, visite a parenti, anche la corsa quotidiana ci sono sembrate una nuova conquista, un po’ come quella dei piccoli alle prese con le scoperte della vita. Scoperte che magari non riusciremo a condividere con qualcuno che questa vita l’ha lasciata, eppure è innegabile che la crisi sanitaria ha messo in moto una capacità di cura e di attenzione che non immaginavamo. La salute è diventata prioritaria non solo per me, ma per chi mi è vicino. Il benessere di ognuno, malato o guarito, in prima linea o a casa, nei servizi essenziali e in quelli serrati è qualcosa che ci ha riguardato e continua a riguardarci in prima persona. É questa responsabilità della cura che ha spinto Igor a cambiare il suo progetto di vita.
La storia – Chișinău è un nome che dice poco a molti di noi. Chișinău, in Moldavia, è la città dove Igor Hincu otto anni fa ha fondato un’azienda di giocattoli, utilizzando il legno. Con il supporto dell’Unione europea e dell’agenzia Onu per lo sviluppo, Igor ha comprato un laser per dare forme perfette ai suoi giochi. Nel frattempo ha organizzato una serie di seminari per insegnanti ed educatori per spiegare l’uso dei suoi giocattoli e ricevere nuovi input per renderli davvero utili all’educazione. Poi è arrivato il Covid. I medici negli ospedali moldavi non avevano strumenti di protezione adeguati, lo stesso i poliziotti e tutti quelli impiegati nei servizi pubblici. Igor non ci pensa troppo e cambia rotta: la sua azienda di giocattoli si trasforma in una fabbrica di visiere in plastica. Diremmo che ha fiutato l’affare. Invece Igor quelle visiere, con tanto di autorizzazione del ministero della sanità, le regala. Ad oggi ne ha donate 42.483, ad oltre 200 tra ospedali e istituzioni, utilizzando anche sette laboratori di stampa in 3D. Igor ha creato una rete di solidarietà nazionale perché riceve le materie prime da donazioni mentre lavoro, elettricità e materiali di consumo sono coperti dalla sua azienda. Le consegne avvengono in maniera diretta o attraverso corrieri sponsor. Un medico dell’ospedale di Ocnita ha percorso 270 chilometri per ottenere 70 visiere, spiegando che non avevano fondi per materiale straordinario di protezione. “Ho cominciato l’azienda per aiutar bambini e genitori. Ora aiuto i medici, i nostri eroi – spiega Igor – Credo che questa solidarietà a distanza ci renda davvero potenti e so che solo insieme vinceremo”.
Conoscere – L’obiettivo 3 dell’Agenda 2030 dell’Onu intende promuovere il benessere e la salute a livello universale e auspica che la copertura sanitaria sia davvero un diritto per tutti in modo da mettere fine alle povertà e ridurre ogni forma di diseguaglianza soprattutto sotto questo aspetto. Ecco alcuni fatti e numeri per capire di più come va l’andamento dell’obiettivo 3 nel mondo.
31
É il divario dell’aspettativa di vita tra paesi dove il diritto alla salute è garantito e gli altri dove le diseguaglianze in termini economici e sociali determinano che gli anni di vita dei cittadini siano anche 31 in meno rispetto alla media.
400 milioni
Almeno 400 milioni di persone non hanno assistenza sanitaria di base e il 40% manca di protezione sociale.
1,6 miliardi
É il numero di persone che vive in ambienti fragili in cui le crisi protratte, legate a guerre e cambiamenti climatici sono una sfida alla salute soprattutto quando le nazioni non sono in grado di fornire servizi sanitari di base.
2
Ogni 2 secondi qualcuno tra i 30 e i 70 anni muore prematuramente per malattie cardiovascolari, respiratorie croniche, diabete o cancro.
7 milioni
Sono le persone che muoiono ogni anno a causa dell’esposizione alle poveri sottili legate all’inquinamento dell’aria
5
L’Italia ha da tempo raggiunto l’obiettivo per la mortalità neo natale e per la mortalità sotto i 5 anni, collocandosi su livelli tra i più bassi in Europa
Agire – L’attore Carlo Verdone ha voluto essere il testimonial del Goal 3 e racconta una sua personale testimonianza riguardo gli ammalati. Il Covid-19 non ci consente di stare in corsia ma si può sempre essere creativi e inventare altri modi per migliorare il benessere di un ammalato.
– Inviare ad una persona ammalata una cartolina o come hanno fatto Valentina e Gianluca di New York, colorare dei sassi e depositarli davanti alle porte di persone anziane o sole.
– Impegnarsi con un contributo economico o magari attraverso conoscenze tecniche nel sostenere presidi medici e ambulatori in paesi o comunità svantaggiate.
– Praticare attività fisica anche in casa, magari approfittando dei gradini della scala, da scendere e salire o di qualche corso di yoga o ginnastica.
– Dare lezioni di make up online alle donne che, reduci dagli effetti di una chemioterapia, voglio tornare ad occuparsi del loro benessere e della loro bellezza.
– Giocare con la famiglia o con gli amici per aumentare il senso di benessere interiore: vi proponiamo il Bingo della gratitudine.