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Celebrare l’ambiente è salvare le foreste

Una guida ideata da tutte le religioni per proteggere questo patrimonio dell’umanità, custodito anche da donne come Leila.

Le foreste tropicali sostengono tutta la vita sul nostro pianeta. Sono un dono insostituibile, che espone la natura nella sua bellezza più vibrante e sorprendente. Forniscono a milioni di persone cibo, alloggio, mezzi di sussistenza, medicine e acqua pulita. Ospitano una biodiversità unica e insostituibile. Sono anche una soluzione al cambiamento poiché gli alberi rimuovono il carbonio nocivo dall’atmosfera e lo immagazzinano nei loro tronchi e rami in modo molto più economico e sicuro rispetto a qualsiasi altra tecnologia. Queste stesse foreste ospitano popolazioni indigene e comunità forestali le cui conoscenze, culture e lingue uniche si sono evolute insieme alle foreste, che sono state loro custodi per generazioni. Per salvare le foreste oggi i rappresentanti di ben 10 tradizioni religiose, dagli ebrei ai buddisti, ai cristiani hanno lanciato una Guida interreligiosa per educare i credenti di tutte le fedi ad un approccio di valorizzazione, conservazione e salvaguardia della ricchezza biologica e naturalistica delle foreste nel nome della fede e del sacro.
Leila Vega della Colombia è testimone della distruzione di questo tesoro dell’umanità, ma assieme ad altre donne sono le guardiane della foresta.

La Storia Leila Vega vive a Montes de María, nel nord della Colombia e nella sua regione il 90% della foresta è stato tagliato. I suoi antenati le avevano insegnato a recuperare i semi delle piante oggi estinte e proprio quei semi stanno salvando la comunità perché capaci di resistere ai climi sempre più estremi e alla siccità. In questo lavoro di conservazione e gestione delle risorse idriche, come di recupero di colture autoctone come fagioli, piselli nativi e patate viola, Leila ha coinvolto ben 42 famiglie. Tutte queste piante dipendono dalla foresta. Senza, sono destinate alla morte. Il progetto sponsorizzato dall’agenzia Onu per lo sviluppo ha oggi coinvolto 488 famiglie, ma sono le donne le vere custodi della terra perché insieme hanno contribuito al recupero di oltre 1.000 ettari di terra, seminando nuove e vecchie specie, recuperando nei vivai i semi antichi. “La coltivazione della caña flecha sta permettendo il recupero di suolo, dell’acqua, della fauna e la riabilitazione delle foreste“, dichiara Isabel Muslaco che grazie a questo stelo la cui fibra si mescola al banano si è dedicata alla produzione di cappelli e accessori tradizionali che rivenduti sul mercato consentono alle guardiane della foresta di mantenere anche le loro famiglie.

ConoscerePer prendersi cura dell’umanità bisogna prendersi cura del pianeta”. Questo è la sintesi del messaggio video che il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ha preparato per la giornata mondiale dell’ambiente, accompagnandolo con immagini di catastrofi e riscatti della Terra.

Alcuni dati sulle foreste aggiornati a febbraio 2020.
9.166 km2 è la quantità di foresta distrutta nel 2019;
85% la crescita del livello di distruzione delle foreste nel 2019;
Legname, olio di palma, allevamento di bovini e coltivazione della soia sono le principali cause della deforestazione.

Agire Tre semplici azioni per salvare le foreste
Differenziare Separare umido, carta e cartone, plastica, alluminio, vetro, metalli ferrosi, significa prima di tutto diminuire l’estrazione delle corrispondenti materie prime che provengono dalle foreste.
Risparmiare sulla carta Per ottenere una tonnellata di carta nuova servono 15 alberi, 440mila litri d’acqua e 7.600 Kwh di energia elettrica.
Piantare un albero è un gesto fondamentale per mostrare la volontà di prendersi cura del nostro pianeta.

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