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 TuCalle: quando la “tua strada” diventa nostra

Un incrocio pericoloso fa incontrare un quartiere in un originale progetto di umanizzazione della città

di Maddalena Maltese da New York

“Dimmi dove vivi e ti dirò chi sei”, recita un proverbio popolare uruguaiano. Gli abitanti di Ciudad de la Costa, una cittadina che si stende sugli argini del Rio de la Plata, sono descritti come allegri e con un debole per la natura e la vita all’aria aperta. Ciudad de la Costa ha assistito ad una delle più veloci crescite demografiche dell’America Latina con i sui residenti cresciuti del 92% in appena dieci anni. Un incrocio di tre strade che collega i quartieri di Ciudad de la Costa di Lagomar e San José de Carrasco vede le macchine sfrecciarvi ad alta velocità, talvolta nella direzione sbagliata, mentre i bambini giocano proprio nella piazza adiacente. 

Il 96% dei residenti ha dichiarato l’incrocio altamente insicuro, ma piuttosto che delegare al governo e lamentarsi hanno scelto di progettare una soluzione urbanistica originale, dando vita al progetto “TuCalleLa tua strada”. L’agenzia Onu dello Sviluppo, i governi locali e l’associazione Progetto MOVÉS hanno sponsorizzato sette workshop di co-design, dove i residenti sceglievano come migliorare la qualità del loro quartiere a partire proprio dall’incrocio. “Pensavo di partecipare a una normale riunione di quartiere, ma invece mi sono trovata coinvolta in un’esperienza di urbanistica tattica”, dice Pierina, una degli abitanti della zona, spiegando che in questo esperimento di riqualificazione nessuno è stato escluso, neppure i bambini. Nell’arco di nove mesi, TuCalle ha ideato tre soluzioni chiave che hanno coniugato sicurezza stradale e mobilità.

La prima è stata la costruzione di un passaggio pedonale e di una carreggiata ad uso misto per pedoni e biciclette. La seconda ha previsto percorsi a senso unico ad uso esclusivo di biciclette, monopattini e pattini non motorizzati e, infine, sette attraversamenti con percorsi pedonali accessibili da tutti gli abitanti sono stati realizzati dagli studenti del quartiere. L’esperienza di TuCalle, ispirata all’obiettivo di sviluppo sostenibile 11, che mira a costruire città e comunità sostenibili, si è estesa di altri 500 metri per collegarsi ad altre piste ciclabili e percorsi pedonali in altre zone. Inoltre, altri quartieri vicini hanno deciso di importare la stessa metodologia partecipativa per “umanizzare la città”, afferma Noelia Botana, consulente di MOVÉS, che riassume l’essenza di TuCalle in due parole: partecipazione e sperimentazione. “Le città non possono esistere senza le persone e se le persone non si sentono al sicuro o non si sentono parte di una comunità, è probabile che si spostino”, continua Noelia, aggiungendo che nell’ultimo sondaggio di quartiere i numeri sulla sicurezza si sono invertiti: ora è l’81% dei residenti a considerare quell’incrocio davvero sicuro. 

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