di Maddalena Maltese da New York
“Sprouting Entrepreneurs” è un programma che concilia istruzione e imprenditoria a partire dalle scuole. In Sudafrica è stato adottato da 50 istituti e ha formato 30.000 baby imprenditori.
Regola numero 1: guardare i bisogni e le esigenze della propria comunità. Regola numero 2: trasformare la necessità in un progetto. Regola 3: realizzare il piano in modo sostenibile. Dove? In un orto scolastico.
L’idea del programma “Sprouting Entrepreneurs – Far germogliare imprenditori” ha nelle scuole il cuore, la mente e le braccia di una comunità. I bambini e i ragazzi di un istituto vengono invitati ad apprendere le tecniche dell’imprenditoria attraverso la cura del territorio. Ci sono famiglie che vivono nell’insicurezza alimentare? La scuola ha a disposizione un campo da trasformare in orto, in grado di sostenere le famiglie, stare sul mercato, rispettare l’ambiente e creare lavoro per i baby imprenditori.
Sono 50 le scuole in Sudafrica che hanno aderito all’iniziativa, formando oltre 30.000 studenti in collaborazione con il ministero dell’istruzione e con docenti dell’università di Durban. Ogni classe che partecipa a “Sprouting Entrepreneurs” deve ultimare due progetti all’anno per tre anni. Alcune hanno scelto di coltivare verdure biologiche o piantine da vendere in mercati locali o all’interno della stessa scuola. Altre hanno mappato le piante invasive e lavorato alla bonifica del suolo o alla produzione di compost organico; altre ancora si sono occupate di preparare pacchi alimentari con prodotti dell’orto. Alla fine dei tre anni di formazione, i piccoli imprenditori che hanno imparato a gestire progetti, potranno, appena terminata la scuola, entrare nel mondo lavorativo senza dover ingrossare le file dei disoccupati e lo faranno tenendo conto dei bisogni del territorio.
Da marzo 2022, anche l’Uganda ha deciso di iniziare un progetto sperimentale nelle scuole del distretto di Mubende. L’orto scolastico per l’apprendimento dell’imprenditorialità è un mezzo che ha saputo creare valore finanziario, sociale, culturale, ecologico e civico per oltre 500 comunità. Le scuole che aderiscono al progetto hanno ricevuto la certificazione di Centri di sviluppo sostenibile e sono diventate un modello, imitato anche dall’ Austria, dove per una volta si sono invertiti i ruoli: è il Sud del mondo a ispirare il Nord.