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I giocattoli persi e ritrovati a mare arrivano nelle viscere di Napoli

Questa mattina, nella Chiesa di San Paolo a Napoli, si è tenuta la presentazione dell’installazione “Museo del Danno“, ospitata dall’associazione Napoli Sotterranea nell’ex acquedotto cittadino.

L’installazione, aperta al pubblico dal 4 al 10 marzo 2023, è stata curata dall’ associazione Domizia, che, sulla costa a nord di Napoli, si prende cura delle tartarughe marine a supporto della stazione zoologica Anton Dohrn, raccoglie i rifiuti spiaggiati e crea installazioni per porre i visitatori davanti ai propri stessi danni.

All’evento per la Fondazione Mario Diana è intervenuta Rosaria della Valle – consigliere.

Di seguito le sue dichiarazioni:

Grazie all’associazione Domizia e a Vincenzo Ammaliato per aver coinvolto la Fondazione in questo progetto che il nostro presidente Antonio Diana ha accolto subito con entusiasmo e che accompagneremo in questo viaggio di tappe Campane e Italiane.

È un’iniziativa in linea con la mission della Fondazione che sostiene ed avvia per l’80% progetti che mirano alla tutela e alla sostenibilità ambientale.

Per questo progetto ci piacerebbe mettere a disposizione anche il Know How delle aziende del nostro gruppo per raccontare a quanto “ammonta il danno” in termini di impatto ambientale.

Dai dati ispra emerge che ogni cento metri lineari di spiaggia c’è una media di 783 rifiuti; Circa 4 rifiuti per ogni passo, in media in italia, che diventano 8 per ogni passo in Campania.

La plastica resta il materiale più trovato tra i rifiuti spiaggiati con punte del 90%.  Solo però il 12% di queste plastiche finisci al recupero, la restante parte in discarica.

Ci piacerebbe raccontare con delle didascalie i tempi di deterioramento di questi oggetti. Per esempio, i fili da pesca impiegano fino a 600 anni. Seguono pannolini, assorbenti e bottiglie di plastica per i quali sono necessari fino a 450 anni.

Per un sacchetto di plastica non biodegradabile, invece, servono circa 20 anni. Sicuramente incentivare a vari livelli la responsabilitàambientale nei cittadini con modelli comportamentali adeguati è fondamentale ed anche le norme unionali e nazionali in materia sono nell’ottica di ridurre al minimo l’impatto umano sull’ambiente e una volta a sistema, magari i nostri passi diventeranno più sostenibili e a rifiuti zero.