Nel villaggio di Siksa in Pakistan sono le donne a raccogliere l’acqua per l’igiene e per irrigare i campi. Per farlo devono abbandonare la scuola, ma un progetto dell’Onu ha cambiato il loro destino.
Lavarsi le mani con l’acqua è stato il gesto che, in questi mesi di pandemia, abbiamo ripetuto diligentemente per evitare i contagi da Covid-19. L’acqua si è mostrata alleata preziosa di questo tempo complesso e diffcile. Acqua-rubinetto è un binomio presto fatto nelle nostre case, ma non è così a Siksa, un villaggio sulle montagne del Karakorum in Pakistan, un luogo definito il tetto del mondo, dove il cambiamento climatico sta esacerbando le diseguaglianze tra la popolazione. A un’altitudine di 2.500 metri, il clima è freddo e l’irrigazione inaffidabile poichè non si ottiene abbastanza acqua dallo scioglimento della neve. La scarsità d’acqua incide sulla vita delle donne perchè spetta a loro alzarsi presto, camminare a lungo e a piedi e raggiungere le sorgenti o i pozzi. L’acqua per bere, lavarsi e persino per l’irrigazione viene raccolta da loro che si destano all’alba e fino a notte continuano il lavoro dei campi. Amina Bibi è una dei 500 abitanti del villaggio che, una routine senza tregua, governata dalla raccolta di acqua, ha costretto le sue figlie a lasciare la scuola per accompagnarla nelle lunghe ore di cammino alla ricerca del prezioso liquido. Questo costante lavoro le ha tagliate fuori dai riti e dalle celebrazioni sia di lutti che di matrimoni e di ogni sorta di festa o incontro culturale che si teneva nel villaggio e a cui potevano solo partecipare gli uomini. Un progetto sponsorizzato dall’agenzia Onu dello sviluppo ha coinvolto anche gli uomini nell’ideare sistemi di canalizzazione e di trasporto dell’acqua con grande beneficio per tutta la comunità e specialmente per le donne. Anche le figlie di Amina sono tornate a scuola.
L’80% del nostro pianeta è ricoperto d’acqua ma solo il 3% è potabile e questa già esigua risorsa non è disponibile per il 40% della popolazione a causa dell’aumento delle temperature. Ecco perchè per raggiungere il goal 6 e garantire l’acqua potabile per tutti ci sono gesti piccoli che tutti possiamo fare anche per rendere la vita di altre più umana.
Conoscere Fatti e numeri
5,2 miliardi di persone hanno acqua potabile gestita in modo sicuro
844 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile di base
2,3 miliardi di persone non dispongono ancora di servizi igienici di base
80% delle acque reflue finisce nei corsi d’acqua senza un trattamento adeguato
Agire
Prova anche tu ad agire per preservare l’acqua.
Sai che puoi risparmiare fino a 30 litri d’acqua se chiudi il rubinetto mentre ti lavi i denti?
Se lo chiudi anche quando ti radi, di litri d’acqua ne risparmi ben 20.
Quattro litri di acqua al giorno vengono risparmiati se si lavano le verdure in bacinella e non sotto l’acqua corrente e poi con l’acqua rimasta ci si possono innaffiare anche le piante.
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