Uno spazio comunitario dove poter socializzare senza barriere
di Marco Miggiano
C’è una famiglia a Casagiove che ha trasformato quello che in molti considerano una difficoltà in una esperienza di gioia collettiva. Sono Raffaella e Giuseppe Boggio, i genitori di Michele. Il piccolo Michele è affetto da autismo ma per i suoi genitori è semplicemente Michele, un bambino allegro e vivace e per lui e per tutti i bambini a cui è stato diagnosticato un Disturbo dello Spettro Autistico, hanno deciso di donare alla città dove vivono un giardino inclusivo, dove tutti senza alcuna differenza possono giocare, socializzare, divertirsi e imparare a rispettare le diversità, di qualsiasi genere.
È questo lo spirito con cui Raffaella e Giuseppe hanno deciso di creare, all’interno di un terreno di loro proprietà in via Montecupo, il Gardenaut così da dare vita a tutta una serie di attività destinate ai più piccoli e non solo per abbattere ogni tipo di barriera; un giardino inclusivo dove poter organizzare laboratori e attività in grado di ospitare bambini autistici con le loro famiglie. Il giardino, il cui progetto è nato in collaborazione con l’AMA (Associazione Michele Autismo), il Comune di Casagiove e una serie di partner locali che hanno sostenuto l’idea, è stato inaugurato lo scorso 12 settembre in una cerimonia pubblica che ha coinvolto tantissimi cittadini, rappresentati delle istituzioni cittadine, la Banca di Credito Cooperativo, associazioni e parrocchie.
Lo spazio del Gardenaut è attrezzato con un’area per l’orticoltura di zucche, mais ed erbe aromatiche; è stato realizzato anche un percorso dei cinque sensi da svolgere a piedi scalzi. Sono state installate giostre, un laghetto, un recinto con tartarughe di terra, un’area picnic dove rilassarsi ma svolgere anche laboratori con personale specializzato. Attenzione, proprio per la sua particolarità, il Gardenaut non è però aperto tutti i giorni, non è un parco pubblico come tutti gli altri. È un luogo che ha bisogno di più attenzione, dove i suoi fruitori hanno bisogno di maggiore attenzione e serenità. Per tale motivo, si potrà entrare solo su prenotazione in quei giorni in cui saranno organizzati degli eventi o dei laboratori. Questo, non solo per le regole di protezione del Covid, ma anche per rispettare tutti coloro che vorranno divertirsi in quei giorni. Tra gli obiettivi principali del progetto c’è quello di creare una corretta informazione sul tema dell’autismo, così da far diminuire l’isolamento a cui troppo spesso sono costretti i piccoli e le famiglie nella quotidianità delle loro vite. Gardenaut si pone come un luogo aperto, accogliente, un ambiente sano e adatto a vivere con maggiore consapevolezza l’autismo e tutte le sindromi dello spettro autistico. Per questo motivo è nato il progetto Casagiove città blu che coinvolgerà diverse realtà sociali del territorio: istituzioni comunali e scolastiche, attività commerciali e parrocchie in modo che tutta la comunità sia sensibilizzata all’inclusione. Anche la Fondazione Mario Diana ha contributo affinché il sogno di due genitori di vedere la loro città colorarsi metaforicamente di blu diventi realtà.